Pillole di Lean Thinking: la formula della Fiducia

Trovo che, oggi, il tempo investito da un professionista nello studio dell’ultimo algoritmo di Google o di Facebook sia tempo sprecato.

Siamo in uno stato di beta perenne

Siamo perenni principianti di sistemi tecnologici che cambiano prima di riuscire ad “educarli”. Sia che decidiamo di giocare secondo le regole di un algoritmo, sia che proviamo ad aggirarle, stiamo comunque mettendo il nostro tempo e la nostra vita professionale al servizio di macchine.

Penso che le macchine dovrebbero parlare tra di loro, e che un giorno non troppo lontano succederà esattamente così (mi correggo: sta già succedendo, ma il processo è destinato ad accelerare ancora molto).
Delegheremo dunque alle  macchine l’ottimizzazione dei processi guidati dai dati, l’acquisto di visibilità con campagne, SEO e SEM a mio avviso sono tra questi, e nei miei auspici il SEO specialist (per citare uno dei tanti specialist) non sarà più un nerd affetto da fissità monotematica ma sarà un programma, un’intelligenza non-umana che fa tutto quello che deve fare, lo fa molto meglio di un umano, e inoltre impara a farlo sempre più efficacemente perchè è tenuto costantemente aggiornato da altre macchine.

E nel frattempo? Gli umani potrebbero investire le loro risorse per capire come migliorare la vita degli altri umani, e come parlare meglio con gli esseri umani. Non possiamo ottenere idee del genere da una macchina, ma possiamo educare sempre più menti umane a produrle. Sto dicendo che un’intelligenza umana dovrebbe essere usata per creare nuovi potenti messaggi e per imparare come crearli, non per ottimizzare i risultati di una campagna Facebook/instagram/TikTok o quant’altro, da usare per un qualsiasi mediocre messaggio. Alle campagne social, al Seo e al Sem potrebbe pensarci, da solo, un fantastico software incaricato di distribuire un contenuto. Cosa che stanno iniziando a fare le piattaforme di Marketing Automation.

Allo sviluppo dei contenuti, a quello dovrebbero servire gli umani. E cosa rende un contenuto meritevole?

Un Ted Talk sulla Fiducia

Questo TED è molto istruttivo, perché parla degli elementi costitutivi della Fiducia tra le persone. Frencis Frei (Harvard Business School) ci spiega che costruiamo fiducia su tre pilastri:
1. La logica,
2. L’empatia,
3. L’autenticità.

Prima di tutto  conta la qualità delle nostre strutture cognitive, il nostro pensiero logico/analitico, e poi il modo in cui lo organizziamo e lo comunichiamo: la chiarezza dunque, a partire da una conclusione e attraverso tutte le argomentazioni a supporto (sì, è sempre meglio partire dalle conclusioni e poi sviluppare un discorso che non fare il contrario). Ma per quanto ineccepibile sia la nostra logica, non basta a creare fiducia se non è accompagnata dalle fondamentali skill delle relazioni interpersonali: l’empatia, ovvero l’attenzione sincera all’altro, e l’autenticità, ovvero l’allineamento tra chi siamo davvero, quello che diciamo e quello che facciamo. Quando mancano o vengono a cadere questi presupposti, le persone se ne accorgono e la Fiducia viene distrutta.

 

La formula della Fiducia

E nel Marketing? Se esistesse un’espressione della Fiducia per un brand, sarebbe questa:

Trust = Brand Experience = UVP [brand solutions (Dynamic personas needs + product features) + Brand Foundation] + Brand Executions (brand story + content + format + touchpoint) 

Se esistesse un algoritmo della Fiducia generata dai contenuti di un Brand, questo misurerebbe l’allineamento tra ciò che si comunica/si fa (Brand Executions) e l’essenza, l’identità del Brand (UVP). E a sua volta la UVP esprimerebbe non solo il fit (l’allineamento armonioso, ancora una volta autentico) tra  bisogni dinamici di persone dinamiche e benefici/caratteristiche di un prodotto (brand solution), ma anche come questa soluzione riesce ad esprimere le fondamenta di un brand (fatte di missione, valori, cultura, purpose). La fiducia è quindi questione di bravura, di coerenza, di empatia.

Vi sembra una linea di pensiero interessante? Vale la pena esplorarla? Se sì, ci torneremo presto.

 

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