aNobii, il Tarlo della Lettura, o come trasformare i bit in atomi
E nato un libro molto particolare, perche’ raccoglie recensioni di altri libri. E gia’ qui. Il fatto e’ che le recensioni sono quelle scritte da una community di lettori, aNobii.com.
I membri di aNobii annotano ordinatamente le loro letture in librerie che possono essere visitate dagli altri, e danno voti ai libri, e li commentano. Questi commenti poi vengono a loro volta votati da quelli che passano di li, e le recensioni piu’ votate sono quelle visualizzate per prime nella pagina dedicata al libro. In breve, rating e review: economia della reputazione.
Ma se gli esempi piu’ illustri di questo genere di economia si trovano nelle dot.com classiche (Amazon e eBay, solo per fare due nomi), aNobii ha fatto il passo in piu’: ha portato questa logica, sotto forma di contenuto statico, offline. Ha trasformato i bit in atomi. Con un risultato straordinario: un grande storytelling collettivo intorno all’esperienza di lettura.
Rating e review
Bella l’idea, ma da dove cominciare? Sono stati scelti i 100 libri piu’ presenti in aNobii in un momento dato (che in questo caso era prima dell’estate 2009), e di questi sono state pubblicate le 5 recensioni piu votate. Semplice, matematico, cosi non litiga nessuno. Il panorama risultava pero’ un po’ troppo mainstream, e allora sono state aggiunte 100 bonus track, 100 libri meno presenti e però altrettanto interessanti, giusto per dare una vista anche su altri angoli della community – meno battuti ma non per questo meno degni di nota.
Bella l’idea, ma da dove cominciare? Sono stati scelti i 100 libri piu’ presenti in aNobii in un momento dato (che in questo caso era prima dell’estate 2009), e di questi sono state pubblicate le 5 recensioni piu votate. Semplice, matematico, cosi non litiga nessuno. Il panorama risultava pero’ un po’ troppo mainstream, e allora sono state aggiunte 100 bonus track, 100 libri meno presenti e però altrettanto interessanti, giusto per dare una vista anche su altri angoli della community – meno battuti ma non per questo meno degni di nota.
Storytelling
Le recensioni degli aNobiani sono spesso dei racconti dell’esperienza di lettura, oltre che commenti ai libri. È chiaro: l’aNobiano non e’ un critico letterario di professione, mediamente, quindi gli interessacondividere con autentico spirito comunitario, e se questo passa attraverso spericolati percorsi cittadini sui mezzi pubblici o reportage accurati sulle colonne sonore da associare allo scritto in questione, pace. O forse tanto meglio. Il risultato e’ una sorta di playlist di libri e di esperienze, appunto, che va oltre l’elogio e la stroncatura, perché diventa vita vera. Che in un Paese che legge poco o punto non fa mai male.
Le recensioni degli aNobiani sono spesso dei racconti dell’esperienza di lettura, oltre che commenti ai libri. È chiaro: l’aNobiano non e’ un critico letterario di professione, mediamente, quindi gli interessacondividere con autentico spirito comunitario, e se questo passa attraverso spericolati percorsi cittadini sui mezzi pubblici o reportage accurati sulle colonne sonore da associare allo scritto in questione, pace. O forse tanto meglio. Il risultato e’ una sorta di playlist di libri e di esperienze, appunto, che va oltre l’elogio e la stroncatura, perché diventa vita vera. Che in un Paese che legge poco o punto non fa mai male.
Online o offline?
Qualche giorno prima dell’arrivo del volume in libreria i commenti già fioccavano fitti. Uno degli argomenti sollevati era: ma perché dovrei comprare dei contenuti che posso leggere gratuitamente su internet?
Qualche giorno prima dell’arrivo del volume in libreria i commenti già fioccavano fitti. Uno degli argomenti sollevati era: ma perché dovrei comprare dei contenuti che posso leggere gratuitamente su internet?
Non saprei, a me viene in mente solo una risposta: perché un libro è un libro, e il fatto che i suoi contenuti siano disponibili altrove non necessariamente scoraggia l’acquisto. Pensiamo alla musica online: posso scaricarmela dalla rete, ma se un artista mi interessa davvero è assai probabile che mi comprero’ il suo CD. Insomma, anche se il mezzo non è del tutto il messaggio, è indiscutibile chesupporti diversi creino fruizioni diverse, a parità di contenuti.
Portare fuori dalla rete
Trovo che il libro di aNobii sia un’operazione culturale importante: dice a chi non vive in rete e di rete che Internet è molto altro e anche di piu’ che bullismo, pedofilia e terrorismo. Fa portare a casa, a chi non vive in rete e di rete, un pezzo di rete, in una forma molto più familiare. In altre parole, propone un modello culturale sostenibile, rispetto a internet e a chi la vive come una minaccia.
Trovo che il libro di aNobii sia un’operazione culturale importante: dice a chi non vive in rete e di rete che Internet è molto altro e anche di piu’ che bullismo, pedofilia e terrorismo. Fa portare a casa, a chi non vive in rete e di rete, un pezzo di rete, in una forma molto più familiare. In altre parole, propone un modello culturale sostenibile, rispetto a internet e a chi la vive come una minaccia.
E, dall’altra parte, mette in condizione chi dona il suo tempo (e i suoi pensieri, e la sua esperienza) alla rete di vedere oggettualizzato il frutto di tutto cio’, anche quando manca la luce. Non è bellissimo?
Per tutto questo, e per la passione che ci hanno messo, un grazie alle persone che lo hanno pensato e che ci hanno lavorato. Incarico Barbara Sgarzi, al secolo Blimunda, curatrice del libro, di girare i complimenti.
Mi trovo molto bene con Anobii, trovo spunti e consigli molto interessanti. Ed è vero, si tratta di un’operazione culturale, è molto costruttivo. Viva la rete!
Grazie a voi e a tutti quelli che hanno partecipato, ci hanno incoraggiato e fatto sorridere durante lalavorazione, e grazia anche a tutti quelli che ne stanno parlando, bene o male, offrendoci nuovi spunti di riflessione.
blimunda, è stato un piacere 🙂
Io sono una di quelle che non mi sono (ancora?) iscritta su Anobii perché temo davvero che ci passerei le notti. In generale non ho difficoltà a spegnere il computer, ma con Anobii…meglio che mi tuteli. E allora questo libro, già solo per questo motivo, mi pare un’ottima idea. Oltre a quelle scritte nell’articolo che condivido in pieno.
Ma davvero, carissima, tu credi che qualcuno che ritiene Internet un covo di bullismo e pedofilia andrà a leggere questo libro? Per carità , mai dire mai, ma temo che questo genere di persona non abbia neppure la curiosità di scoprire che cosa c’è di buono in Internet.
Detto questo, assolutamente bella l’operazione: sarebbe il regalo ideale per chi ama i libri ma non è ancora Anobii-dipendente.
lanterna, che dire? di per sé il libro si presenta come un libro “normale”, e chissà , magari qualcuno si incuriosisce. in ogni caso rappresenta una bella case history su quello che la rete può “produrre” (lo metto tra virgolette perché è evidente che produce, ma mi riferisco sempre ai retelesi di cui sopra), e quindi male non fa. insomma, sarebbe bello.