Walk to learn. Facciamo una ricerca.
Di seguito vi propongo le considerazioni e le richieste di un gruppo di studenti del Politecnico con i quali sto lavorando al brief che potete leggere qui.
Elodie, irene, Kalindi, Masha e Matteo chiedono, se vi fa piacere, un commento con le vostre riflessioni e il racconto di situiazioni piu’ curiose a cui avete assistito camminando! piu’ informazioni hanno, meglio e’ :)Ma prima di risponderci vi consigliamo di andare a fare due passi, oggi e’ una giornata stupenda!La parola “camminare” ci ha subito fatto riflettere su una serie di grandi temi come la vita in citta’, i diversi modi di impiegare il tempo durante la giornata, la necessita’ di ritagliarsi dei momenti per pensare..Per ottenere un quadro piu’ completo della tematica, ci e’ sembrato interessante sapere le opinioni dei milanesi riguardo al “camminare”.
Ecco cosa chiedevamo loro:
1) Come ti muovi abitualmente in citta’? Perche’?
2) in quali occasioni ti capita di camminare
3) Cosa ti piace e cosa non ti piace del camminare
4) Ci racconti un episodio curioso che ti è capitato mentre camminavi?
Cosa ti piace del camminare?
– “Il potermi guardare in giro con calma, guardare gli edifici, mi piace poter pensare senza dovermi preoccupare pió di tanto del traffico e mi piace conoscere le persone in giro.”
– “Mi piace camminare perchè fa bene e perchè posso stare a contatto con la natura. Mi fa riguadagnare il rapporto con il territorio, che a volte si perde pensando solo al lavoro e alle cose di casa. Camminare è anche un momento per riflettere.”
– “Mi piace il fatto che per qualche strana ragione si inizia a pensare alle proprie cose e ci si rilassa: diventa una specie di meditazione”
– “Pensiamo che faccia bene e che si possano vedere dei luoghi, come i bei cortili milanesi, che quando si è in macchina non si considerano.”
– “Il tempo, per qualche motivo tutto si rallenta e uno prende del tempo per sé, per affrontare le distanze e guardarsi intorno”
– “Camminare è una potenzialità perchè ti consente di vedere e scoprire luoghi nuovi e diversi della città ”
– “Camminare aiuta la circolazione!”
– “Camminare è salutare, vedi un sacco di gente, aiuta a socializzare, sei più portato a chiacchierare con gli altri..”
– “Mi piace tanto la natura, gli uccelli, il silenzio..”
– “Si ha la possibilità di distrarsi e di pensare ad altro”
Ci raccontati un aneddoto o qualcosa di curioso che ti è capitato mentre camminavi?
– “Una volta ho trovato 100 euro a terra! Ero felicissimo, ho festeggiato con gli amici”
– “Abbiamo potuto fotografare un uccellino che si era appoggiato su una sedia”
– “Ho conosciuto tanta gente mentre camminavo perchè chiacchiero sempre con tutti”
– “Ho incontrato voi!” [cioè noi, gli intervistatori 🙂 ]
Ecco le nostre, seppur parziali, conclusioni:
– Camminare aiuta la gente a socializzare, cosa che è difficile fare nelle grandi città perchè si è sempre di fretta. Camminare è un modo per sentirsi meglio. (La gente è molto più socievole di quello che si potrebbe credere, ma non ha il modo per dimostrarlo!)
– Le persone camminano per prendersi del tempo per sé, per allontanarsi dai problemi della quotidianità … quando ci si sposta con altri mezzi bisogna essere sempre concentrati, e quindi si tende a pensare poco.
– Camminando si possono scoprire molti posti nuovi o nascosti della città , dato che é un’attività che non obbliga la persona a seguire dei percorsi prestabiliti.
– Chi vive in città cerca, attraverso il cammino, di ristabilire un contatto con la natura.
– Camminare non è considerata una perdita di tempo, anzi modo per dedicare dei minuti preziosi a se stessi.
– Camminare permette a persone di età molto diverse di poter condividere dei momenti di vita. Pensiamo a bambini ed anziani che, per un motivo o per l’altro, non hanno altro modo per spostarsi.
– Camminare è una grande fonte di ispirazione per i creativi, che traggono spunti dall’osservazione delle persone e dell’ambiente circostante. Forse è il modo più semplice per acquisire nuove conoscenze.
avevo 14 anni, camminavo spedita sul marciapiede e guardavo l’orologio da polso nascosto dai libri che portavo in mano (il display era rivolto all’interno come usava negli anni ’80), ad un certo punto: BANG!
Una botta micidiale in fronte e penso: “ma chi è questo cretino che mi è venuto addosso e non si leva!” Alzo gli occhi ed ero appiccicata al palo della fermata dell’autobus…. proprio fuori dalla stazione termini… sarei sprofondata, ma ho cominciato a ridere a crepapelle, pensando a chi aveva assistito alla scena surreale e al mio nervoso verso il “cretino” che mi era venuto addosso!
Io cammino spesso perchè cogli l’essenza delle cose dai profumi dei fiori dalle bellezze del paesaggio.Io ho sempre camminato sia quando andavo a scuola io sia adesso che porto a scuola mio figlio. Camminando ti trovi a parlare con le persone ad osservare le vetrine dei negozzi ecc.
E’ una ricerca molto interessante, Alessio. Penso che le nuove tecnologie ci permettano di lavorare (intendo i lavori creativi, la generazione di idee) anche camminando, e questo e’ un grandissimo progresso. Anch’io ho rischiato di prendere in pieno dei pali guardando lo smartphone pero’;)) un esempio di camminata creativa è mettere insieme gli stralci di conversazioni che si colgono dai passanti, creando delle nuove storie. Proviamo?