L’empatia, la Siria e una campagna ben riuscita

Empatia.
Secondo una definizione spicciola, l’empatia è la capacità di capire lo stato d’animo altrui, di entrare in contatto con coloro che abbiamo attorno, comprendendone sentimenti ed emozioni.

Oggi vi voglio parlare di una campagna che, secondo me, l’empatia l’ha usata benissimo, ed è in questo modo riuscita a raggiungere gli obiettivi che si prefissava.

Si tratta della campagna di Sos Barnebyer, associazione norvegese che si occupa di aiutare i bambini, che ha prodotto questo video promozionale che potete vedere di seguito.

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Un bambino è stato fatto sedere sulla fermata di un autobus, in una fredda giornata di neve, senza alcuna giacca in grado di coprirlo. Sono state poi filmate le reazioni di chi gli si è trovato attorno: molti di questi hanno deciso di aiutare il bambino donando con molta generosità la propria giacca.

Il video vuole rimandarci a quel che avviene oggi in Siria, dove molti bambini sono proprio come quello seduto alla fermata del bus, senza la possibilità di avere giacche calde che li proteggano dal freddo.

La campagna ha riscosso molto successo: il video è divenuto virale in Rete (oltre 12 milioni di visualizzazioni) e grazie ad esso sono stati ha raccolti (al momento) più di due milioni di euro.

Ma perché questo video ha avuto successo?
Per l’empatia, appunto.

Esso ci mostra un lato umano delle persone, una spontaneità e una genuinità nell’agire che colpisce e che stimola ad agire nello stesso modo.
Ma, soprattutto, la campagna convince anche perché vuole porre l’attenzione sulle condizioni dei bambini in Siria, ma propone una situazione simile in un paese come la Norvegia, dove non c’è una guerra in corso, facendoci capire che un bambino siriano potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo, che un bambino siriano potrebbe essere un qualsiasi bambino in difficoltà in una qualche parte del mondo.
Anche lì, in Norvegia. Anche qui, in Italia.

E l’utente che vede il video dona, perché convinto che quel gesto del riporre la giacca su un bambino che ha freddo, possa essere, in piccolo, riprodotto schiacciando quel pulsante “Donate”.

La positività del gesto, una canzone adattissima, l’attenzione ad una fascia sociale debole, l’immedesimazione in una situazione di difficoltà. L’empatia.
Questo il giusto mix che ha reso la campagna virale.

Una semplice idea, che è stata in grado di dare un aiuto concreto ad una popolazione in difficoltà.

E, di questi tempi, non è mai poco.

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