Il valore di Zero.
Inizio anno, tempo di bilanci e di buone intenzioni. Che spesso riassumiamo in un ricomincio da Zero?. in un periodo in cui molto si parla di crescita e di rilancio della economia sarebbe utile avere nuovi paradigmi, magari capaci di rivalutare il concetto di Zero.Crescita vs Decrescita, PiL vs Felicita’ sembrano essere antagonismi apparentemente senza soluzione. Ma forse tutto dipende dal valore che si vuole dare allo Zero.
Nissan ad esempio non teme di elogiare lo Zero come valore da raggiungere, sforzo a cui tendere. Nello spot le metafore sono evidenti, sintetiche e pregnanti e rimandano ad un mondo piu’ ricco, di relazioni e di benessere. Risulta inutile spiegare logicamente cio’ che vive proprio della indistinzione e mancanza di ambiguita’. La semplicita’ geometrica dello Zero e la sua natura primigenia suggerita anche dal grembo materno, la litote tra il rumore dei moderni veicoli e il silenzio, assordante, della natura e delle sue forme pure, ci indicano senza esitazione il traguardo da raggiungere. l’uomo deve trovare una mediazione nella produzione, non solo automobilistica, capace di ridurre a Zero tutte le rumorose distorsioni che puo’ generare.
Riflessione molto interessante Alessio. Tutto è sempre molto relativo, dipende dal punto di vista da cui guardiamo, e ciò che potrebbe sembrare ovvio (come attribuire un valore “negativo” allo zero) non lo è mai veramente 😉