Farinetti e i suoi consigli per giovani (o meno…) imprenditori
Questo intende essere un breve commento personale e una rielaborazione dei consigli di Oscar Farinetti per i giovani che vogliono realizzare nuovi progetti imprenditoriali, letti in un articolo di Wired dello scorso aprile. Il motivo di fondo che vorrei emergesse è la necessità di gestire contemporaneamente la razionalità (= studio, algoritmi, numeri) e la passionalità (= intuizione, desiderio, cuore oltre gli ostacoli). Quindi rimetto i punti nell’ordine che sento a me più congeniale.
- Non mollare mai. Quello che ispira la nostra caparbietà e perseveranza è un’idea di fondo, un obiettivo ultimo che rimane un’idea fissa in tutte le nostre giornate.Giustamente Farinetti dice che bisognerebbe distinguere ciò che è difficile da ciò che è impossibile, ma questo può essere spesso a sua volta… impossibile. Credo che a un certo punto le cose si capiscano solo buttandosi e  provandole. Per questo mettere in conto un gran numero di tentativi falliti è essenziale, nel senso che scopriremo solo strada facendo che un determinato obiettivo era  irrangiungibile, o che un altro è raggiungibile, ma per altre vie rispetto a quelle che abbiamo pianificato.
- Il senso delle priorità . Credo fermamente negli elenchi ragionati di cose da fare (to do list), che ogni giorno dovrebbero orientare le nostre azioni e limitare gli sprechi di tempo, ma credo anche nell’intuizione.  Le priorità devono essere legate alle diverse vie che stiamo sperimentando per raggiungere il nostro obiettivo, ma non possono essere rivolte a un obiettivo completamente diverso: in quel caso stiamo defocalizzando la nostra attenzione, perdendo coerenza, deviando le nostre energie su aspetti non funzionali, e occorre saper dire di no in tempo. Seguire un’idea nelle sue possibili declinazioni fa sì che, ad istinto, mettiamo in atto una serie di azioni, re-azioni, e re-lazioni che sono funzionali rispetto a quell’idea fondante.
- Gestire l’imperfezione.  Abbiamo dei limiti, sia nelle competenze che nelle passioni. Non possiamo essere bravi in tutto perché non può piacerci tutto. A me piace la strategia e l’operatività che poi realizza la strategia, ma non i modelli numerici e la misurazione, che è invece esattamente ciò che piace al mio socio. In un’attività che sentiamo completamente nostra, la passione è fondamentale: allora emergeranno alcuni aspetti del lavoro che saranno molto importanti ma di fronte ai quali dobbiamo ammettere i nostri limiti, e iniziare a delegare ad altri. Ecco perché nei team di lavoro l’eterogeneità delle persone è così utile.
- Mettere insieme valori contrastanti. Poesia e matematica, dice Farinetti a proposito di Eataly. Qualità e quantità .Un modello di business che produca reddito ma che persegua anche una visione della vita e del mondo, ispirandosi a dei valori chiari. Elementi che appartengono a mondi diversi e che, uniti, danno luogo al corto circuito dell’innovazione. E qual è la molla che ci spinge a operare queste connessioni inattese? L’ambizione, la frustrazione, la creatività ? Tutti questi aspetti sono presenti in larghe dosi in chi si dedica ad iniziative imprenditoriali con assoluta costanza e determinazione. Un pensiero fisso, la voglia di cambiare il mondo:
http://www.slideshare.net/GKawasaki/10-disruptive-quotes-for-enterpreneurs
Ho stabilito il mio obiettivo chiedendomi in cosa posso eccellere. E la risposta ormai da tempo è: connettere management e persone. Forse è più corretto dire che questa è una missione, da cui poi derivano obiettivi, a breve e a lungo termine.
Se ognuno di noi facesse una riflessione sul proprio lavoro, non dico quotidiana ma almeno settimanale, alla luce dei propri obiettivi e dei 4 punti sopra, guadagnerebbe in armonia – che non è altro che la sensazione pacificante di vivere in coerenza con i propri desideri, anche nella totale irrequietezza, sopportando stress e delusioni.
Articolo interssante, stabilire degli obbiettivi è importante a quasiasi livello.