Non esiste Marketing senza Ricerca & Sviluppo
Oggi lascio la parola a un vecchio amico, stavolta non per parlare di Marketing e Comunicazione bensì di Ricerca e Sviluppo, una funzione in cui immaginiamo di solito seri scienziati in camice bianco e laboratori immacolati. Preparatevi a cambiare idea…Lui è Pietro Caputo.
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Lavoro in Reckitt Benckiser da quasi 13 anni: una multinazionale leader in prodotti di largo consumo per la salute, l’igiene, la cura della persona e la cura della casa. I marchi parlano da soli: se dico Durex, Gaviscon, Nurofen, Finish, Vanish… penso che forse solo chi non ha figli né televisione non li abbia mai sentiti nominare… anzi, chi non ha figli, almeno uno spero che l’abbia sentito…
Il mio titolo “ufficiale” è R&D Manager Garment Care. Gestisco la squadra di ricerca e sviluppo che supporta con dati tecnici lo sviluppo formulativo, la validazione negli impianti di produzione, e la costante collaborazione con i fornitori per avere a disposizione gli ingredienti più innovativi per la cura e la protezione dei capi. Inoltre convalidiamo tutto ciò che il marketing vuole comunicare per il detersivo Woolite, in tutto il mondo.
La mia giornata tipo? Al computer, per rispondere a mail di colleghi e controparti, o per elaborare presentazioni e report. Riunioni con il mio capo e il mio collaboratore, per discutere di nuove idee oppure per risolvere sfide ed imprevisti: test falliti, formule che si separano, laboratori che esplodono… ok questo magari no.
Però in passato abbiamo sperimentato detersivi concentrati in polvere che prendevano fuoco se lasciati al sole di agosto!
Lo slogan che odio ormai in maniera viscerale è “pensare out of the box”, un mantra propinatoci in occasione di ogni riunione di innovazione. Sicuramente le persone di ricerca e sviluppo devono essere CURIOSE, affamate di novità , con una grande voglia di lavorare insieme ad altri (quasi mai una buona idea viene partorita da una mente sola) ma anche concrete: non basta avere mille idee anche buone, la vera passione è quella che prende l’idea “geniale” e la porta avanti attraverso tutti i passi necessari per farla diventare un prodotto che sorprenda e soddisfi il consumatore finale.
Devo dire che una delle cose che mi rende più orgoglioso di lavorare in RB è l’impegno sociale e ambientale. La partnership con Save the Children è radicata e costante, l’impegno più consistente è oggi quello di combattere attivamente la diarrea infantile per ridurre le morti dei bambini sotto i 5 anni. Questo deve accompagnarsi a una politica ambientale adeguata: garantire acqua pulita nelle zone di scarsità , meno inquinamento, più igiene. In quel “Our Home- Our Planet & Happier Homes” ci crediamo davvero.
Una delle mie più grandi soddisfazioni professionali fu il lancio del primo ammorbidente in bottiglia “doppia”: una per l’extra morbidezza e l’altra per il super profumo in microcapsule… Eravamo i primi sul mercato a utilizzarle in dosi così efficaci, e l’effetto sul bucato era strepitoso. La delusione fu vederne il ritiro dal mercato qualche anno dopo per il ridotto supporto di marketing, ma questa non è una storia originale!
Bisogna cambiare, cambiare e ancora cambiare:Â solo ripartendo in un nuovo ruolo, con un nuovo team e occupandosi di nuovi prodotti si hanno gli stimoli giusti per continuare a creare cose nuove e sorprendenti. Non nascondo che mi piacerebbe molto in futuro occuparmi di cibo e di vino, di cui sono un vero appassionato.
Il web e i social network? Sarebbe un po’ come chiedere 50 anni fa: “cosa ne pensi del telefono, come influenza il tuo lavoro?” I social sono un potentissimo strumento di comunicazione e discussione, in continua evoluzione! Sta a noi chiederci: come posso unirmi alla conversazione (che avviene, ci piaccia o meno), cosa posso imparare e soprattutto: come la posso guidare per proporre qualcosa di interessante?
Ma sul web si trova di tutto: dai manuali più utili e precisi fino alla spazzatura più inutile se non addirittura pericolosa. Tempo fa mi sono divertito a registrarmi su Yahoo Answers, per dare consigli nel campo della detergenza. In quell’occasione visitai più di un sito dedicato ai detersivi “fai da te” e ne ho viste di tutti i colori. Dico solo una cosa: attenzione a maneggiare la soda! Se serve a saponificare i grassi, evidentemente un certo effetto sulla pelle lo avrà … lasciamo fare i detersivi a chi ha i mezzi e la sicurezza per farli, poi scegliamoli coerentemente col nostro stile di vita: biologici, vegani, economici o di marca: purché non ci improvvisamo chimici e ci saponifichiamo una mano!
L’episodio più divertente che mi sia mai capitato nella mia esperienza R&D? Beh, era a volte molto divertente la lettura di alcuni reclami dei consumatori, che all’inizio della mia carriera dovevo risolvere per il servizio clienti. Ricordo per esempio una lettera scritta a mano da un anziano ed affezionato cliente in cui comparivano termini come “mi rivolgo ai vostri stimatissimi chimici” e “si genera una sostanza che prende forma in ambiente umido”. Ma il caso in assoluto più assurdo fu… Sei sicura di volerlo sapere? Fu il caso di un signore che aveva “accidentalmente” utilizzato il Sole Piatti per un… enteroclisma e chiedeva se fosse pericoloso…
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Grazie, mitico Pietro! Buone avventure 🙂
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